Risultati di studi sperimentali a lungo termine su ratti Sprague-Dawley, cui è stata somministrata Coca-Cola
I test biologici sono stati eseguiti su ratti maschi e femmine di diverse età, e precisamente: (a) esposti sin dalla fase embrionale o dall'età di 7 settimane; e (b) esposti a partire da 30, 39 o 55 settimane d'età. Complessivamente il progetto ha riguardato 1999 ratti. Durante la fase vitale, sono stati raccolti dati sul consumo di bevande e di cibo, sul peso corporeo e la sopravvivenza. Gli animali sono stati tenuti sotto osservazione fino al decesso naturale e quindi sottoposti ad autopsia. I risultati indicano: (a) un aumento del peso corporeo di tutti gli animali trattati; (b) un aumento statisticamente significativo in relazione ai tumori maligni mammari nelle femmine, sia con prole che senza; (c) un aumento statisticamente significativo dell'incidenza degli adenomi esocrini del pancreas sia nei maschi che nelle femmine, sia con prole che senza; e (d) una maggior incidenza, per quanto non statisticamente significativa, dei carcinomi delle cellule delle isole del pancreas nelle femmine, un tumore maligno verificatosi molto raramente nei controlli storici del CRCCM. Sulla base dei risultati di questo studio, il consumo eccessivo di bevande analcoliche dovrebbe essere generalmente scoraggiato, in particolare nei bambini e negli adolescenti.
Nota:
Il Progetto di Ricerca della Fondazione Europea Ramazzini ha compreso lo studio di oltre 200 composti/agenti presenti nell’ambiente di vita generale e di lavoro. Sono stati pubblicati i risultati relativi agli studi di oltre 110 di questi composti/agenti e, fra gli altri, quelli che hanno dimostrato per la prima volta:
1) la capacità del cloruro di vinile di indurre angiosarcomi del fegato ed altri tipi di tumore;
2) la capacità della formaldeide di indurre linfomi e leucemie;
3) che il benzene sperimentalmente produce vari tipi di tumore in differenti organi e tessuti;
4) che alcool metilico ed alcool etilico inducono sperimentalmente vari tipi di tumore in differenti organi e tessuti;
5) la capacità del Metil-tert-butil etere (MTBE), additivo ossigenato più utilizzato nelle benzine verdi, di causare linfomi e leucemie;
6) la cancerogenicità del pesticida Mancozeb e degli additivi ossigenati Ter-amil-metil etere (TAME) e Di-isopropiletere (DIPE);
7) la cancerogenicità del dolcificante artificiale Aspartame.
Il Progetto di Ricerca della Fondazione Europea Ramazzini ha compreso lo studio di oltre 200 composti/agenti presenti nell’ambiente di vita generale e di lavoro. Sono stati pubblicati i risultati relativi agli studi di oltre 110 di questi composti/agenti e, fra gli altri, quelli che hanno dimostrato per la prima volta:
1) la capacità del cloruro di vinile di indurre angiosarcomi del fegato ed altri tipi di tumore;
2) la capacità della formaldeide di indurre linfomi e leucemie;
3) che il benzene sperimentalmente produce vari tipi di tumore in differenti organi e tessuti;
4) che alcool metilico ed alcool etilico inducono sperimentalmente vari tipi di tumore in differenti organi e tessuti;
5) la capacità del Metil-tert-butil etere (MTBE), additivo ossigenato più utilizzato nelle benzine verdi, di causare linfomi e leucemie;
6) la cancerogenicità del pesticida Mancozeb e degli additivi ossigenati Ter-amil-metil etere (TAME) e Di-isopropiletere (DIPE);
7) la cancerogenicità del dolcificante artificiale Aspartame.

Un altro elemento tossico che sicuramente è contenuto nelle bibite dietetiche è l’aspartame (lo vediamo nell’immagine a sinistra) che viene utilizzato come dolcificante al posto dello zucchero. Molti non sanno che ne era vietato l’utilizzo negli alimenti fino al 1981.L’ FDA (Food and Drug Administration – Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) per oltre 8 anni ha cercato di impedire l’uso dell’aspartame perchè questo ha procato tumori al cervello e convulsioni negli animali da laboratorio. Solo successivamente e dopo molte resistenze, venne aprovato l’utilizzo di questa sostanza a causa delle pressioni delle ditte che producevano bevande analcoliche, nonostante questo furono imposti dei limiti per evitare che ci fossero contaminazioni.
Danni a lungo termine: nell’aspartame è contenuto almeno il 10% di metanolo (alcol metilico altamente tossico) che può causare morte e cecità. La sua pericolosità aumenta quando diventa metanolo libero e questo succede nel momento in cui l’aspartame (o l’alimento in cui è contenuto) supera la temperatura di 30° centigradi. Il metanolo viene considerato un veleno da accumulo perchè difficilmente viene espulso dal nostro organismo. I ricercatori dell’EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250 mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall’ EPA.
Tutto comincia quando il metanolo, derivato dell’aspartame, viene liberato nell’intestino. Una volta raggiunta la temperatura di 30 gradi e quindi anche all’interno del corpo umano, si trasforma in formaldeide e da luogo alla formazione di acido formico. L’acido formico è tossico e viene utilizzato come attivatore degli sverniciatori per i rivestimenti all’uretano ed a resina epossidica. Questo può rendere l’idea dei danni che può causare.
L’elenco degli elementi cancerogeni non finisce qui…
Recentemente l’importante rivista scientifica Lancet Oncology ha pubblicato uno studio dello Iarc e inserisce nella lista delle sostanze potenzialmente cancerogene, una sostanza contenuta in alcuni coloranti presenti in molte bevande e alimenti.

Danni a lungo termine: Il 4-methylimidazole è stato testato riguardo alla carcinogenicità in topi e ratti e ha causato l’aumento dell’incidenza dei carcinomi degli alveoli e dei bronchi nei topi maschi e femmina, e della leucemia nei topi femmina. Lo Iarc nella sua rivista spiega anche che il meccanismo di carcinogenesi non è ancora stato ben spiegato. Per avere maggiori dettagli su questo argomento è interessane leggere l’articolo di repubblica.it
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Sicuramente chi non è un esperto in questo campo è più svantaggiato ma leggere ogni volta l’elenco degli ingredienti e cercare di informarsi su ognuno di essi è un buon inizio. Anche la tecnologia può aiutarci in questo percorso infatti esiste una applicazione per iPhone chiamataeAdditivi .

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