Grecia, saldi di fine stagione
Tutti sulla carcassa della Grecia! Per i prestiti europei la Finlandia aveva chiesto in pegno l'Acropoli di Atene e il Partenone. Nessuno ti regala niente, figurarsi i grassi maiali della BCE, figurarsi poi se scoprono che questo paese impoverito dalle banche possiede 300 miliardi di beni statali.
Ma come si sa, non c'è mai fine al peggio.
Il piano di salvataggio ha un'alternativa, e questa che mi appresto ad esporre proviene, o meglio è stata cagata dal capo della Camera di Commercio austriaca Christoph Leitl.
La proposta interessante (per chi?) fatta ai greci consiste nella vendita di alcune isole disabitate alla Turchia, per migliorare l'economia e distendere il clima di tensione esistente tra le due Nazioni e sarebbe significativo (esprimendo gratitudine) per tutto l'aiuto che sta ricevendo.
Questa cosa sarebbe vista di buon occhio dai paesi europei, e ci mancherebbe!
Vorrebbe significare che l'Euro sta chiaramente centrando l'obbiettivo prefissato: ridurci alla schiavitù. Ma per caso Leitl parla tedesco? Allora è tutto chiaro, è il nuovo cagnolino della Merkel...
E si perché la Germania aveva già fatto dei tentativi di acquisto di alcune isole greche (non andò a buon fine). Per i burocrati €uropei la Grecia deve prendere in considerazione la svendita di terreni, edifici storici ed opere d'arte per per pagare i propri debiti, e nel caos in cui versa è facile approfittarne per queste sanguisughe.
La cosa grave è che quando gli è stato chiesto se fosse serio a fare queste proposte, con la sua faccia da natica ha aggiunto che anche Cipro sarebbe una soluzione.
Una fetta di culo attaccata all'osso no?
L'ambasciatore greco in Austria Themistoklis Dimidis, tuttavia, ha espresso "profonda tristezza" per l'idea. "La dichiarazione suona come uno scherzo di cattivo gusto. La Grecia non si arrenderanno mai i suoi confini".
Mi chiedo quanto tempo ci vorrà prima che a noi italiani ci chiedano gentilmente il Colosseo e la solita fettina di culo.
Coraggio amici greci, non arrendetevi.
NO all'€uro. Si all'Europa!
Ma come si sa, non c'è mai fine al peggio.
Il piano di salvataggio ha un'alternativa, e questa che mi appresto ad esporre proviene, o meglio è stata cagata dal capo della Camera di Commercio austriaca Christoph Leitl.
La proposta interessante (per chi?) fatta ai greci consiste nella vendita di alcune isole disabitate alla Turchia, per migliorare l'economia e distendere il clima di tensione esistente tra le due Nazioni e sarebbe significativo (esprimendo gratitudine) per tutto l'aiuto che sta ricevendo.
Questa cosa sarebbe vista di buon occhio dai paesi europei, e ci mancherebbe!
Vorrebbe significare che l'Euro sta chiaramente centrando l'obbiettivo prefissato: ridurci alla schiavitù. Ma per caso Leitl parla tedesco? Allora è tutto chiaro, è il nuovo cagnolino della Merkel...
E si perché la Germania aveva già fatto dei tentativi di acquisto di alcune isole greche (non andò a buon fine). Per i burocrati €uropei la Grecia deve prendere in considerazione la svendita di terreni, edifici storici ed opere d'arte per per pagare i propri debiti, e nel caos in cui versa è facile approfittarne per queste sanguisughe.
La cosa grave è che quando gli è stato chiesto se fosse serio a fare queste proposte, con la sua faccia da natica ha aggiunto che anche Cipro sarebbe una soluzione.
Una fetta di culo attaccata all'osso no?
L'ambasciatore greco in Austria Themistoklis Dimidis, tuttavia, ha espresso "profonda tristezza" per l'idea. "La dichiarazione suona come uno scherzo di cattivo gusto. La Grecia non si arrenderanno mai i suoi confini".
Mi chiedo quanto tempo ci vorrà prima che a noi italiani ci chiedano gentilmente il Colosseo e la solita fettina di culo.
Coraggio amici greci, non arrendetevi.
NO all'€uro. Si all'Europa!
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