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mercoledì 21 dicembre 2011

APPLE (Siate affamati! Siate stronzi! )

Non me ne frega niente di come fanno gli iPhone, sono troppo fichi”. Così mi sono sentito rispondere da unApple maniaco incallito, uno di quelli che però fa la differenziata e vota Pd. E non sono da meno tutti i seguaci di questa setta, ciechi e devoti ai prodotti sfornati dalla mente geniale (secondo loro) del guruSteve Jobs, morto pochi giorni fa.
La cosa, com’era prevedibile (la reazione, non la morte. Anzi, pure la morte o era, visto che cercava di curarsi dal tumore con la medicina alternativa) è sfociata in un processo di canonizzazione digitale e collettivo che in breve tempo lo porterà ad essere un’icona riconoscibile come Che Guevara e Andy Warol. E come tutti i miti che si rispettano, in pochi ricorderanno le zone d’ombra che sempre aleggiano attorno a questi personaggi. Il problema con Steve Jobs, è controverso. Perché? Perché ha saputo mettere d’accordo tutti, e forse (solo) per questo era un genio (..del marketing).
Ho visto iPhone e iPod nella mani di radical chich come in quelle di cassiere del supermercato, fascisti e signore attempate. Tutti. Ma non spiego come, gente attenta a comprare cibi biologici, prodotti tipici e controllati, con una spiccata sensibilità verso i problemi sociali vada in giro ad esaltare la morte di Steve Jobs (come ad esempio il cartello di condoglianze appeso per mezza Roma da quelli di Sinistra Ecologia e Libertà di Vendola). Certo, non siamo tutti dei santi, anch’io in questo momento sto scrivendo con un prodotto fatto in China, e mi dispiace, ma non vado di certo ad incensare colui che ha sfruttato, contemporaneamente,  manodopera a basso costo e la mia esigenza di avere un computer a pochi euro. E’ questo che non capisco, come fanno persone di elevata sensibilità ambientale e sociale ad osannare una persona che dice che dobbiamo essere affamati e folli, mentre dall’altra parte del mondo tiene alla fame e fa impazzire davvero la gente?
Come può, una persona, anche non di sinistra accettare tutto questo che sto per raccontarvi?
Quello che sto per raccontarvi, è il risultato venuto fuori da una serie d’investigazioni sulle condizioni di lavoro in molte fabbriche cinesi, che ha rivelato il costo umano (e scandaloso) necessario per produrrel’iPhones e iPads di Apple.
La ricerca, è stata eseguita da due ONG (la Centre for Research on Multinational Corporations e la  Students & Scholars Against Corporate Misbehaviour “Sacom”) che hanno raccolto dichiarazioni inquietanti sugliorari di lavoro fuori da ogni concezione umana, azzeramento della personalità, fino ad un accordo “anti-suicidio” che i lavoratori sono stati “esortati a firmare”.
Costretti” questa parola non è eccessiva, a noi sembra distante, perché pensiamo che ci sia sempre una possibilità d’uscita, pensando al nostro stile di vita, ma no..
Leontien Aarnoudse, un rappresentante di Sacom fa notare che il salario di base non è sufficiente per sopravvivere, quindi ai lavoratori vengono proposte ore di straordinario che sono appunto “costretti” ad accettare per poter sopravvivere. In un ambiente di lavoro aspro e dove le ore lavorate portano una scomparsa della vita sociale, e quando lavorare in una fabbrica è l’unica scelta che si ha, il suicidio è lì a portata di mano. Ma Apple questo non lo vuole. Non vuole che la gente si suicidi, ma nei rapporti redatti, viene fuori che  i 500,000 lavoratori impiegati nelle fabbriche di  Shenzhen e Chengdu possedute da Foxconn (che produce, oltre ai milioni di prodotti di Apple, anche milioni di altri apparecchi informatici ogni anno) subiscono trattamenti “inumani, vengono trattati come macchine“.
Fra le dichiarazioni fatte dai lavoratori intervistati dalle ONG annoveriamo:
- Nonostante un limite legale di 36 ore per mese, il lavoro straordinario eccessivo è routine. Una busta paga, vista da uno degli osservatori, indicava che il lavoratore aveva compiuto 98 ore di lavoro straordinario in un mese.
– I lavoratori che hanno lavorato nel periodo della grande richiesta di mercato  per il primo iPad, erano così pressati da prendere solamente uno giorno libero ogni 13 giorni.
– In una delle fabbriche in questione, spesso i lavoratori sono umiliati pubblicamente di fronte ai loro colleghi per fini educativi e disciplinativi.
– Nei dormitori collettivi, i lavoratori sono stipata fino a 24 in poche decine di metri quadrati. Un lavoratore disse ad uno degli investigatori della ONG che era stato costretto a firmare una “lettera di confessione” dopo avere usato illecitamente un asciugacapelli. Nella lettera scrisse: “È colpa mia. Non mi asciugherò più i capelli in stanza. Ho fatto qualcosa di sbagliato. Non lo farò mai più”.
– In seguito ad un’ondata di suicidi nelle fabbriche, Foxconn chiese ai lavoratori di firmare una specie di accordo morale, nel quale essi s’impegnavano a non uccidersi e raccomandandogli (a questo punto ironicamente) di “fare tesoro delle vostra vita”.
Intervistato sulla cosa, uno dei responsabili della Foxconn, Louis Woo, disse: “I suicidi non furono causati dalle cattive condizioni di lavoro. C’e stato un effetto simulazione.  Se uno commette un suicidio, poi altri lo seguiranno“.
Sull’eccesso di straordinari invece, ha spiegato che se lavorarono di più qualche volta, è per incontrare larichiesta dei consumatori occidentali, ma affermò che tutte le ore addizionali erano volontarie. Ma, aggiungiamo noi, se i lavoratori si rifiutano di fare quegli straordinari, non possono che contare sul loro stipendio base, che si aggira introno ai 1,350 Yuan (circa 153euro) al mese per 48 ore settimanali di lavoro, ovvero una paga oraria di 3euro.
Foxconn produsse il suo primo iPad a Chengdu nel novembre 2009 e a giugno del 2011 ne erano stati venduti circa 25 milioni e la stessa azienda conta di produrne cento milioni entro il 2013.
Siate affamati, siate folli.





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