L’Eugenetica (“la buona specie”) è un ramo della medicina che si propone di migliorare la salute della popolazione attraverso misure atte ad evitare il diffondersi di caratteri ereditari non desiderati.
L'eugenetica si sviluppò, soprattutto, in due direzioni: la sterilizzazione obbligatoria di individui ritenuti deboli di mente o affetti da minorazioni fisiche e le restrizioni sull' immigrazione che, soprattutto in America, si affermarono molto rapidamente e senza ostacoli da parte della popolazione americana.
La prima legge in favore di tale pratica venne varata nel 1907, nello stato dell' Indiana, e si rivolgeva ad individui a carico dell' assistenza statale, ricoverati in ospedali psichiatrici, in case di cura per malati mentali e ai carcerati. Vennero istituite commissioni di esperti per valutare gli individui ritenuti affetti da deficienze mentali e tale legge venne estesa anche ai criminali. Negli anni successivi più di trenta Stati avevano varato leggi analoghe, inserendo nella categoria dei "non desiderati" anche gli alcolisti, i tossicodipendenti, i ciechi ed i sordi. Si calcola che intorno alla metà degli anni Trenta siano state effettuate più di ventimila sterilizzazioni eugenetiche, di cui quasi la metà in California.
E’ importante tener presente che l’eugenetica, con tutte le pratiche che ne derivano, venne in questo periodo accettata e addirittura esaltata dalla maggior parte della popolazione e da tutte le fazioni politiche, che vedevano in tale scienza la possibilità di far progredire la specie umana. Gli unici oppositori furono i cristiani conservatori che si appellavano al diritto di scelta del soggetto e alla benevolenza dello stato. Il primo programma di sterilizzazione eugenetica, in Germania, ricalcò la legge del 1907 dell'Indiana. Molti altri Stati, in America ed in Europa, ebbero leggi analoghe nella prima metà del ‘900 e, addirittura, anche dopo la fine della seconda guerra mondiale.
In Svezia, fino al 1976, un individuo poteva essere sterilizzato senza che si richiedesse il suo consenso. Negli Stati Uniti le sterilizzazioni obbligatorie sono state vietate nel 1973.
Alle medesime conclusioni giungiamo se rivolgiamo lo sguardo all’eugenetica. E’ ormai noto il debito che il Terzo Reich contrae nei confronti degli Usa, dove la nuova ‘scienza’, inventata nella seconda metà dell’Ottocento da Francis Galton (un cugino di Darwin), conosce una grande fortuna. Ben prima dell’avvento di Hitler al potere, alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, vede la luce a Monaco un libro che, già nel titolo, addita gli Stati Uniti come modello di ‘igiene razziale’. L’autore, vice-console dell’Impero austro-ungarico a Chicago, celebra gli Usa per la ‘lucidità’ e la ‘pura ragion pratica’ di cui danno prova nell’affrontare, e con la dovuta energia, un problema così importante eppur così frequentemente rimosso: violare le leggi che vietano i rapporti sessuali e matrimoniali misti può comportare anche 10 anni di reclusione e, ad essere condannabili, oltre ai protagonisti, sono anche i loro complici. Ancora dopo la conquista del potere da parte del nazismo, gli ideologi e ‘scienziati’ della razza continuano a ribadire: ‘Anche la Germania ha molto da imparare dalle misure dei nord-americani: essi sanno il fatto loro’. E’ da aggiungere che non siamo in presenza di un rapporto a senso unico. Dopo l’avvento di Hitler al potere, sono i seguaci più radicali del movimento eugenetico americano a guardare come ad un modello al Terzo Reich, dove non poche volte si recano in viaggi di studio e di pellegrinaggio ideologico.
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L'eugenetica si sviluppò, soprattutto, in due direzioni: la sterilizzazione obbligatoria di individui ritenuti deboli di mente o affetti da minorazioni fisiche e le restrizioni sull' immigrazione che, soprattutto in America, si affermarono molto rapidamente e senza ostacoli da parte della popolazione americana.
La prima legge in favore di tale pratica venne varata nel 1907, nello stato dell' Indiana, e si rivolgeva ad individui a carico dell' assistenza statale, ricoverati in ospedali psichiatrici, in case di cura per malati mentali e ai carcerati. Vennero istituite commissioni di esperti per valutare gli individui ritenuti affetti da deficienze mentali e tale legge venne estesa anche ai criminali. Negli anni successivi più di trenta Stati avevano varato leggi analoghe, inserendo nella categoria dei "non desiderati" anche gli alcolisti, i tossicodipendenti, i ciechi ed i sordi. Si calcola che intorno alla metà degli anni Trenta siano state effettuate più di ventimila sterilizzazioni eugenetiche, di cui quasi la metà in California.
E’ importante tener presente che l’eugenetica, con tutte le pratiche che ne derivano, venne in questo periodo accettata e addirittura esaltata dalla maggior parte della popolazione e da tutte le fazioni politiche, che vedevano in tale scienza la possibilità di far progredire la specie umana. Gli unici oppositori furono i cristiani conservatori che si appellavano al diritto di scelta del soggetto e alla benevolenza dello stato. Il primo programma di sterilizzazione eugenetica, in Germania, ricalcò la legge del 1907 dell'Indiana. Molti altri Stati, in America ed in Europa, ebbero leggi analoghe nella prima metà del ‘900 e, addirittura, anche dopo la fine della seconda guerra mondiale.
In Svezia, fino al 1976, un individuo poteva essere sterilizzato senza che si richiedesse il suo consenso. Negli Stati Uniti le sterilizzazioni obbligatorie sono state vietate nel 1973.
Alle medesime conclusioni giungiamo se rivolgiamo lo sguardo all’eugenetica. E’ ormai noto il debito che il Terzo Reich contrae nei confronti degli Usa, dove la nuova ‘scienza’, inventata nella seconda metà dell’Ottocento da Francis Galton (un cugino di Darwin), conosce una grande fortuna. Ben prima dell’avvento di Hitler al potere, alla vigilia dello scoppio della prima guerra mondiale, vede la luce a Monaco un libro che, già nel titolo, addita gli Stati Uniti come modello di ‘igiene razziale’. L’autore, vice-console dell’Impero austro-ungarico a Chicago, celebra gli Usa per la ‘lucidità’ e la ‘pura ragion pratica’ di cui danno prova nell’affrontare, e con la dovuta energia, un problema così importante eppur così frequentemente rimosso: violare le leggi che vietano i rapporti sessuali e matrimoniali misti può comportare anche 10 anni di reclusione e, ad essere condannabili, oltre ai protagonisti, sono anche i loro complici. Ancora dopo la conquista del potere da parte del nazismo, gli ideologi e ‘scienziati’ della razza continuano a ribadire: ‘Anche la Germania ha molto da imparare dalle misure dei nord-americani: essi sanno il fatto loro’. E’ da aggiungere che non siamo in presenza di un rapporto a senso unico. Dopo l’avvento di Hitler al potere, sono i seguaci più radicali del movimento eugenetico americano a guardare come ad un modello al Terzo Reich, dove non poche volte si recano in viaggi di studio e di pellegrinaggio ideologico.
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