La Guardia Di Finanza Blocca L'Aereo Del Vaticano
Post n°685 pubblicato il 25 Marzo 2013 da kekerex
Papa Francesco, al di là delle parole e gesti nuovi, ha, da subito, la possibilità di dimostrare se un nuovo corso nel campo della finanza vaticana è iniziato, a partire dalla vicenda che ha coinvolto Lucchini e Briamonte.
La Guardia di Finanza ha cercato di perquisire un monsignore, segretario privato di Bertone, ed un avvocato torinese consulente legale dello Ior,coinvolto nell'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena, scesi da un aereo privato della Città del Vaticano, ma si sono trincerati dietro l'immunità diplomatica. Papa Francesco ha ora la possibilità di dimostrare se con la sua nomina sono destinate a cambiare le cose nell'ambito della finanza vaticana da sempre accusata di riciclare capitali della mafia, tanto che lo Stato Italiano aveva tempo addietro proibito alle carte di credito vaticane di essere usate in Italia. A fine febbraio, riporta un articolo dell'Espresso, all'aeroporto di Ciampino uomini della Guardia di Finanza hanno circondato un aereo privato del Vaticano ed hanno cercato di perquisire Roberto Lucchini, un monsignore segretario privato di Tarcisio Bertone e Michele Briamonte, giovane e brillante avvocato dello studio torinese Grande Stevens nonché consulente legale dello Ior. I finanzieri avevano un mandato di perquisizione ed hanno chiesto alla coppia di consegnare le borse e i documenti in loro possesso. Briamonte e Lucchini hanno mostrato loro il passaporto diplomatico del Vaticano, con il chiaro intento di evitare la perquisizione; ci riescono, dopo numerose telefonate con il Vaticano e la chiara indicazione di quest'ultimo che si sarebbe potuto configurare un incidente diplomatico tra Santa Sede ed Italia se i finanzieri avessero insistito nella loro richiesta. Ci si chiede a che titolo Briamonte avesse un passaporto della Città del Vaticano. L'inchiesta della procura romana sugli affari dello Ior, la banca del Vaticano si arricchisce così di un nuovo filone. Briamonte è, infatti, coinvolto nell'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena. Il 5 marzo, pochi giorni dopo l'incidente di Ciampino, sono stati perquisiti l'ufficio e la casa dell'avvocato torinese, classe 1977, su ordine dei pm senesi in base alla denuncia presentata dagli stessi vertici di Mps per scoprire chi tra i consiglieri abbia passato a due quotidiani la notizia, che doveva restare segreta, dell'avvio di una causa per risarcimento danni contro Deutsche Bank e Nomura. Briamonte, entrato nel consiglio della banca solo 11 mesi fa, non è indagato. "Sono del tutto tranquillo", ha dichiarato il giorno delle perquisizioni. L'avvocato torinese, allievo prediletto di Franzo Grande Stevens, il legale della famiglia Agnelli da almeno un ventennio molto introdotto anche in Vaticano, appare adesso come l'anello di congiunzione tra due vicende ugualmente scottanti: lo Ior e l'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena. |
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